La sindrome dell’ovaio policistico è uno dei più comuni disordini endocrini nelle donne in età riproduttiva. È caratterizzata da disfunzioni ovulatorie, iperandrogenismo e presenza all’ecografia di ovaie con aspetto policistico.
RACCOMANDAZIONI DIETETICHE GENERALI:
- Assumere un’adeguata quantità di fibra.
- Ridurre gli zuccheri semplici e controllare l’apporto di carboidrati complessi.
- Ridurre il consumo di grassi in particolare i grassi saturi.
- Preferire metodi di cottura come: il vapore, microonde, griglia o piastra, pentola a pressione, piuttosto che la frittura, la cottura in padella o bolliti di carne.
- Seguire le raccomandazioni per una corretta alimentazione nella popolazione generale in merito alla riduzione di grassi soprattutto di origine animale, di bevande ed alimenti ricchi di zuccheri e all’assunzione di adeguate porzioni di frutta e verdura.
- Non saltare mai la colazione.
- Consumare pasti completi (carboidrati + proteine + verdura) a pranzo e cena.
- Evitare i pasti costituiti quasi esclusivamente da carboidrati (come ad es. pasta al pomodoro, focaccia semplice o alle cipolle, risotto allo zafferano).
Alimenti da evitare:
- Condimenti grassi come burro, lardo, margarine, pancetta, panna, salse in genere.
- Dolciumi come creme, prodotti da forno soprattutto se farciti, gelati, caramelle perché molto ricchi in grassi saturi e zuccheri semplici.
- Frittelle, patatine e altri alimenti fritti o ricchi in grassi come focacce.
- Bevande zuccherine come cola, acqua tonica, tè freddo, ma anche succhi di frutta.
- Alcolici e superalcolici.
- Frattaglie: fegato, cervello, reni, rognone, cuore.
- Insaccati ad elevato contenuto di grassi saturi come salame, salsiccia, mortadella, ecc.
- Formaggi ad elevato tenore in grassi saturi e colesterolo come gorgonzola, mascarpone e formaggi grassi stagionati.
Alimenti da consumare con moderazione:
Le patate, essendo ricche di amido, possono essere consumate occasionalmente perché provocano un aumento della glicemia dopo il pasto. È preferibile consumarle fredde (ad esempio in insalata) per ridurne l’indice glicemico.
Frutta molto ricca in zuccheri come banane, cachi, fichi, uva, ma anche frutta disidratata e sciroppata.
Sale. È buona regola ridurre quello aggiunto alle pietanze durante e dopo la cottura e limitare il consumo di alimenti che naturalmente ne contengono elevate quantità (alimenti in scatola o salamoia, dadi ed estratti di carne, salse tipo soia).
Alimenti da incrementare:
- Verdura, almeno una porzione ad ogni pasto, cruda o cotta.
- Frutta da consumare ogni giorno in numero di due/tre frutti di medie dimensioni. La frutta andrebbe consumata con la buccia (ben lavata), limitare i frutti più zuccherini precedentemente citati.
- Riso, pasta e pane integrali in alternativa ai corrispettivi raffinati (almeno la metà dei cereali consumati dovrebbero essere integrali). Preferire pasta o riso cotti “al dente”.
- Pesce (fresco o surgelato), da preferire a tutti gli alimenti ricchi di proteine. È consigliabile consumarlo, nelle dosi prescritte, almeno tre volte alla settimana preferibilmente cucinato alla griglia, al forno, al vapore, arrosto.
- Affettati, la scelta va limitata al consumo di quelli più magri (prosciutto cotto, crudo, bresaola, speck, arrosto di tacchino e pollo) privandoli del grasso visibile nelle quantità consentite nella dieta senza superare le due volte la settimana.
- Carne: manzo, vitello, vitellone, pollo, coniglio, tacchino, lonza di maiale, cavallo, scelte nelle parti più magre e private del grasso visibile. Cucinate alla griglia, arrosto, bollito, al forno o anche in umido purché il tutto venga cucinato senza far friggere i condimenti.
- Latte e yogurt scremati o parzialmente scremati.
- I legumi (ceci, fagioli, piselli, fave, ecc.) sono un’importante fonte di proteine vegetali (possono pertanto essere considerati dei veri e propri secondi piatti). Si consiglia di consumarli in associazione ai cereali (1 o 2 volte alla settimana) componendo così dei piatti unici.
- Bere almeno 1,5 litri di liquidi al giorno